Itinerario

Qualche consiglio per pescare nell’Alto Aniene

Ormai sappiamo che il tratto riservato alla pesca a mosca, istituito dalla Provincia di Roma, non esiste più da diversi anni. Quindi, per pescare sul fiume Aniene, è necessaria soltanto la classica licenza di pesca.
Aniene Fly Fishing fa riferimento al tratto denominato “Alto Aniene”, la parte di fiume che va dal Comune di Subiaco fino alle sorgenti. In questo tratto il fiume presenta delle caratteristiche torrentizie, con forti correntoni, alternati da lame d’acqua e tratti veloci.
Arrivati a Subiaco possiamo iniziare subito a pescare, basta parcheggiare dopo il Ponte di San Francesco (Capolinea Cotral) e scendere al fiume. Questo tratto, dal ponte fino alla ex cartiera, è molto frequentato, quindi sarebbe meglio affrontarlo di sera.
La zona più bella è la parte a monte di Subiaco.
Si raggiunge seguendo le indicazioni per i Monasteri Benedettini e girare a destra dopo i Ruderi della Villa di Nerone (c’è un cartello per l’Incubatoio Ittico Provinciale).
Subito dopo l’incrocio, a circa trecento metri, c’è uno slargo, li si può parcheggiare e scendere per vedere il Laghetto di San Benedetto, soltanto una visita, la pesca non è praticabile perché il tratto è breve e c’è sempre gente.
Proseguendo la strada verso l’Incubatoio, dopo una salita, troviamo il cancello della Diga Enel di Scalelle. Poco più avanti è possibile parcheggiare e, finita la rete di recinsione dell’area della diga, è possibile scendere al fiume. Qui inizia a nostro avviso una delle più belle zone dell’Alto Aniene (ex tratto riservato alla p.a.m.).
In estate la vegetazione è molto alta e spesso i rami degli alberi arrivano a toccare l’acqua.
La diga è alle nostre spalle, volendo basta scendere verso valle per arrivare al piccolo bacile e con accortezza tentare con qualche lancio una cattura, ma sicuramente le trote fuggiranno al minimo movimento.
Risalendo, il fiume presenta curvoni con acque mosse, correntoni e lame d’acqua. Pescando a caccia poco più avanti, dove il fiume si divide in due, e procedendo senza fare rumori, è possibile fare qualche bella cattura. Per qualche bella cattura nell’Alto Aniene si intende una trota Fario intorno ai 30/32 cm, è molto difficile se non quasi raro fare catture più importanti. Una cattura fatta in questo contesto comunque dà molte soddisfazioni, la difficoltà del lancio, la scelta della mosca e il posto in cui ci troviamo creano un momento magico.
Proseguendo, se l’acqua è alta, bisogna uscire e camminare sulle sponde per continuare. Più avanti arriviamo alla famosa “Curva di Fubelli”, ormai la conoscono molto bene i pescatori a mosca che praticano queste acque. Questo posto è molto bello (in estate troviamo anche qualche campeggiatore) e va affrontato con molta attenzione, soprattutto il tratto prima di arrivare alla curva. Le due buche precedenti, soprattutto quella con rami molto bassi, sono difficili da affrontare a causa della corrente forte, ma se si fanno lanci avveduti ci scappa di sicuro una bella cattura. Mi raccomando, slamate la trota pescata con la massima delicatezza (usate ami senza ardiglione) bagnatevi la mano prima di toccare la preda e rimettetela in acqua!!
A monte della Curva di Fubelli è un susseguirsi di zone interessanti, troviamo un curvone dietro l’altro con buche belle profonde. Spesso ai margini di queste buche troviamo qualche trota a caccia. Poco più avanti c’è una gran bella lama d’acqua. Qui la sera “bollano” trote molto difficili da catturare, in quanto è arduo capire quale mosca utilizzare. E’ facile fare tardi su questa lama d’acqua, se c’è la luna non ti rendi conto che sta facendo buio e per ritrovare il sentiero per tornare indietro, anche se la strada principale è li vicino, è un problema.
Se avete iniziato a pescare la mattina verso le nove dalla diga di Scalelle, affrontando tutte le zone di pesca con calma, vi ritroverete presso la suddetta lama alle ore 12 circa. Quindi possiamo proseguire costeggiando la sponda destra del fiume. Più avanti troverete ancora un curvone dove spesso ci sono anche dei cavalli o delle mucche, fate sempre molta attenzione nel proseguire.
Risalendo è possibile arrivare fino all’Incubatorio Ittico della Provincia. Qui il fiume ha delle zone poco assolate, di solito non si va quasi mai così avanti.
E’ ora di tornare indietro dove avete parcheggiato e magari pensare dove poter mangiare qualcosa. In zona ci sono diversi ristoranti buoni ma io vi consiglio, visto il contesto, l’ottimo “Agriturismo Colle Tocci”, fate prima una telefonata per chiedere se c’è posto.

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Di seguito una piccola mappa per orientarsi, clicca l’angolo destro per ingrandirla.
La linea verde indica il tratto di pesca a Subiaco
La linea rossa il tratto a monte di Subiaco